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La consapevolezza

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Sveta e io ci siamo confrontate sul messaggio trasmesso da questo quadro. Questa volta siamo partite da pensieri diversi per convergere alla fine sullo stesso binario. (by Sveta Gorlova) La consapevolezza Tu, splendida rosa.  Rosa tenue e romantico è il colore delle pennellate che dipingono i tuoi petali. Petali che, quando l’amore è finito, in parte ti son stati strappati con forza, son volati via nel vento freddo delle prime autunnali giornate. Giornate diventate vuote e tristi per te, fiore estivo, che sembrava non dovessi resistere all’arrivo del maltempo.  Maltempo durante il quale sei rimasta chiusa in te stessa, pallida e infreddolita da quando è venuto a mancare il calore del tuo sole, che ti ha illuminata nella calda estate.  Estate intrisa della felicità data dall’amore che ti teneva viva, vivace e piena di sogni, uno per ciascuno dei tuoi carnosi petali. Petali, strappati, poi volarono via coi sogni e le illusioni, come ali di farfalla che si dispiegano battend...

Il giardino delle creature imperfette

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Anche in questo caso nacque spontanea la collaborazione: fu naturale associare al quadro che mi mostrò Sveta il racconto che avevo appena scritto. (by Sveta Gorlova) Il giardino delle creature imperfette Gloria aveva trascorso i suoi primi trent'anni alla ricerca della realizzazione personale e professionale, i seguenti dieci a cercare di non soccombere e non farsi risucchiare o schiacciare da ciò che aveva ottenuto ed i primi anta con la consapevolezza di aver preso sbandate colossali. Fu così che sprofondò in un baratro oscuro, una crisi profonda, un pozzo nero senza fondo, con la convinzione di aver commesso parecchi errori, di aver visto cose, fatti e persone attraverso lenti sporche, appannate o con un filtro di quelli che sfocano l'immagine. Ma soprattutto perse lucidità, obiettività, ogni piccola prova sembrava insormontabile e lei rimaneva nascosta nelle sue insicurezze e fobie, rifuggendo da tutti e tutto. Si ritrovò in condizioni di apatia completa, in cui non sentiva...

Non lasciatemi andare

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"Non lasciatemi andare" È questo il titolo che ho pensato quando Sveta mi ha girato la foto del suo lavoro appena concluso, chiedendomi un suggerimento e un incoraggiamento implicito a pubblicarlo. Ci aiutiamo e ci sosteniamo a vicenda, è una sorta di tacita collaborazione. Ritengo sia raro trovare (e per puro caso) persone con una connessione tale, soprattutto fuori dalla sfera dei famigliari e dei legami più intimi. Abbiamo immediatamente legato ed è stato completamente spontaneo realizzare un connubio tra due forme d’arte meravigliose che ci consentono di esprimere la nostra creatività e le nostre emozioni. Anzi la consecutio temporum è inversa. Ci siamo conosciute DOPO aver realizzato assieme un lavoro che rappresentava l’unione delle nostre espressioni creative. L’impressione che mi fece immediatamente questo quadro fu fortissima. Ebbi paura, provai dolore, una fitta lancinante allo sterno e piansi. Vidi un ragazzo che dopo la morte diventa un angelo ma si deve separare ...

Culla la luna (parte 2)

Mi accorsi presto rileggendola di una certa melodia e che si prestava ad essere musicata. Fu così che in modo naturale e spontaneo, subentrò inconsapevolmente il terzo anello di questa molteplice forma di espressione creativa: la musica, grazie ad una mia creazione "vivente", in carne ed ossa. Fu proprio lui che una domenica pomeriggio mi chiese, probabilmente colto da noia, se avessi da offrirgli uno dei modestissimi testi poetici scritti di mio pugno, per poterlo musicare con l'AI e giocando con la sua DJ console ne uscì questo meraviglioso esperimento a tre, che per non essere professionisti in nessuna delle tre forme d'arte, credo possa ritenersi completamente riuscito ed espressione della fruttuosa collaborazione di menti e sentimenti.   (immagine by Sveta Gorlova, testo by Nina V, musica by GM con AI)

Culla la luna (parte 1)

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C'era anche stavolta Sveta, che una fredda sera di inverno mi mandò l'immagine del suo più recente quadro. Come è d'uso tra noi due, anime connesse, non commentò né spiego alcunché (titolo, argomento, fonte di ispirazione): il titolo stava a me, non indovinarlo ma assegnarlo. Spesso Sveta mi manda foto di quadri chiedendomi di dare loro un titolo per poi iscriverli a concorsi o mostre. Lo ritengo un onore e un atto di fiducia, ma soprattutto la magica essenza di una connessione di livello superiore, che consente a me di tradurre a parole ciò che lei rappresenta con le immagini. Il pensiero. Sentiamo all'unisono, esattamente il modo in cui ci siamo conosciute.  (by Sveta Gorlova) Culla la luna Scende la notte, culla la luna. Luci in città proiettano ombre  di fieri palazzi. Finestre illuminate,  occhi spalancati su strade deserte. Buie le stelle,  tristi sorelle perdono luce se non ci sei tu. Vola la notte, corre via il tempo, veglia il mio sonno, scaccia il mio ma...

Primo incontro con Sveta

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Era una fredda sera di novembre fuori dal palazzo congressi in attesa dell'inaugurazione della mostra, coi piedi gelati negli stivaletti rossi natalizi e il cappottino vermiglio indossati per l'occasione. Eh sì, di violenza sulle donne si sarebbe parlato, ascoltato, visto, letto e appreso. C'erano tante donne ma anche uomini: chi testimone, chi parte attiva di associazioni, chi come me già entusiasta di esserci e se possibile realizzare il sogno di poter dare un microscopico contributo alla visibilità di una causa così importante. Questo il motivo che mi aveva convinta ad iscrivere una lettera alla prima edizione di un concorso che ovviamente non vinsi, ma che prese sviluppi inaspettati e mi cambiò la vita, facendomi conoscere Sveta. La lungimiranza e creatività di un gruppo di donne organizzatrici e artiste le condusse a ideare un prosieguo per non spegnere una candela accesa ma renderla fiamma viva e duratura. Diedero le lettere "in pasto" agli allievi di una sc...

Nina

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Sono io, Nina. Mi ha dipinta lei, Sveta. Ebbene sì, la mia amica pittrice mi ha fatto un ritratto senza che ancora mi conoscesse. Mi raccontò che lo aveva abbozzato tempo prima, quando non sapeva nemmeno che io esistessi, ma lo aveva lasciato incompiuto. Quando mi conobbe, la notte lo riprese immediatamente, lo terminò per me e la cosa pazzesca è che si trattava solo delle ultime rifiniture. Sveta aveva dipinto il volto di una donna con dei particolari a me somiglianti e lo sfondo del colore che amo, con quella luce che lei ha visto subito in me. Me lo diede in dono quando ci incontrammo il giorno dopo esserci conosciute, dopo una notte insonne al lavoro per terminarlo. Con una semplicità spiazzante, emozionata me lo consegnò pronunciando due parole: "Sei tu". (by Sveta Gorlova)