Non lasciatemi andare

"Non lasciatemi andare"

È questo il titolo che ho pensato quando Sveta mi ha girato la foto del suo lavoro appena concluso, chiedendomi un suggerimento e un incoraggiamento implicito a pubblicarlo. Ci aiutiamo e ci sosteniamo a vicenda, è una sorta di tacita collaborazione. Ritengo sia raro trovare (e per puro caso) persone con una connessione tale, soprattutto fuori dalla sfera dei famigliari e dei legami più intimi. Abbiamo immediatamente legato ed è stato completamente spontaneo realizzare un connubio tra due forme d’arte meravigliose che ci consentono di esprimere la nostra creatività e le nostre emozioni. Anzi la consecutio temporum è inversa. Ci siamo conosciute DOPO aver realizzato assieme un lavoro che rappresentava l’unione delle nostre espressioni creative.

L’impressione che mi fece immediatamente questo quadro fu fortissima. Ebbi paura, provai dolore, una fitta lancinante allo sterno e piansi. Vidi un ragazzo che dopo la morte diventa un angelo ma si deve separare dai genitori, che rimangono in vita, devastati dal dolore e lui cerca di abbracciarli, stringerli a sé per chiedere a mamma e papà di non lasciarlo andare, tenerlo con loro. È terrorizzato, impaurito e solo ormai. I suoi genitori vorrebbero essere al suo posto: dicono che il più grande dolore che possa provare un genitore sia la morte di un figlio e non fatico a crederlo.

Proposi a Sveta questo titolo assieme ad alcune alternative, che in realtà sentivo meno adatte, presentandogliele con la stessa rilevanza, perché non volevo influenzarla o forzarla ad accogliere la mia idea. Ma la mia amica approvò senza alcuna esitazione la mia prima scelta e mi ringraziò.



(by Sveta Gorlova)

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